
Storia di Masada
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Utilizzata come palazzo nel primo secolo avanti cristo da Erode il Grande, verso la fine della prima guerra giudaica nel 70 d.C. venne occupata da un migliaio di zeloti che vi si rifugiarono dopo la caduta di Gerusalemme.
Venne assediata dai romani che la conquistarono solo nel 74 d.C. dal momento che Masada si trova su un altopiano con vie d’accesso molto impervie e disponeva di ampi magazzini e cisterne, così che i ribelli poterono resistere per molto tempo. I romani erano degli ottimi ingegneri e col tempo costruirono una rampa di terra e pietre che permise loro di portare gli arieti sotto le mura della fortezza di Masada.
Valore simbolico
Gli zeloti, visto l’imminente arrivo dell’esercito romano, capirono di non avere possibilità di vittoria. Decisero allora di non voler cadere nelle mani del nemico e sorteggiarono a sorte dieci uomini che uccisero le mille persone arroccate sull’altopiano di Masada. Al suicidio collettivo scamparono solo alcune donne e bambini che riuscirono a nascondersi.

Abbandonata e riscoperta un secolo e mezzo fa, gli avvenimenti di Masada vennero mitizzati e divennero il simbolo della resistenza sionista. Ancora oggi il suicidio degli zeloti è considerato un grande atto di eroismo dagli ebrei e le reclute dell’esercito di Israele arrivano alla fortezza per prestare il loro giuramento con le parole “Mai più Masada cadrà!”

Uno spettacolo della natura
Oltre alla sua importanza dal punto di vista culturale, l’altro aspetto che fa di Masada una meta indimenticabile è la bellezza del paesaggio. La fortezza è stata costruita su un altopiano che si trova poco più in alto del livello del mare, ma domina la parte meridionale del Mar Morto che si trova circa 400 metri più in basso. A occidente inizia il paesaggio brullo del deserto di Israele, che al sud si trasforma nel Negev. La maggior parte dei visitatori si sveglia quando è ancora notte per arrivare in cima a Masada attraverso la rampa romana in tempo per godersi l’alba: il sole che sorge sopra le montagne giordane che costituiscono la sponda orientale del Mar Morto è uno spettacolo che nessuno vuole perdersi!
Consiglio: portati un binocolo per non perderti nessun dettaglio del panorama.

Dove dormire a Masada?
Ci sono due opzioni se vuoi alloggiare a Masada. La più turistica è dormire vicino al centro visitatori che si trova sul lato est della montagna. L’ostello con piscina e campo da basket ha molte camerate ed è in ottima posizione per iniziare la scalata alla montagna. Vi troverai anche il museo e il sentiero del serpente, la via che da secoli permette l’accesso alla fortezza e che si può percorrere in circa un’ora, ma puoi evitare la scalata usando la funivia appena costruita che porta in cima.

L’altra opzione, che ti consiglio fortemente, si trova sull’altro lato, quello occidentale. Dalla città di Arad parte una strada che finisce dopo una quindicina di chilometri nel parco naturale di Masada, proprio sotto alla montagna. Lì si trova un campeggio attrezzatissimo molto frequentato da famiglie israeliane. Puoi portare la tua tenda o dormire in una di quelle già pronte per 75 NIS, usando bagni e docce molto puliti. Il camping è pieno di griglie messe a disposizione dei visitatori, quindi armati di carne e verdure, di vino e birra e goditi una grigliata nel silenzio del deserto, con l’altopiano di Masada sullo sfondo, accessibile dalla rampa fatta costruire dai romani 2000 anni fa. Mi raccomando, non fare troppo tardi perché il mattino dopo devi assolutamente svegliarti presto per andare a vedere l’alba dalla fortezza.
Prima di organizzare una visita a Masada, scopri tutto ciò che devi sapere prima di arrivare in Israele, dall’arrivo all’aeroporto di Tel Aviv fino al deserto del Negev.